I segreti del tempo di esposizione


Nell’articolo precedente si parlava del cd. Triangolo dell’Esposizione e di quanto fosse fondamentale per riuscire a scattare efficacemente in modalità manuale con il proprio mezzo (non solo le macchine fotografiche, anche i moderni smartphone hanno l’apposita opzione). 

Si ripete che i componenti fondamentali del triangolo sono: ISO (di cui si è già parlato), tempo di esposizione e apertura del diaframma.

Oggi si tratterà del tempo di esposizione.

Il tempo di esposizione o velocità dell’otturatore è il periodo di tempo in cui l’otturatore della fotocamera è aperto, esponendo la luce al sensore della fotocamera.  

In sostanza, è il tempo impiegato dalla fotocamera per scattare una foto.

Perché mai è importante sapere quanto tempo impiega la fotocamera a scattare una foto?

Questo è molto importante perché modificare il tempo di esposizione può modificare drasticamente le tue immagini.

Per esempio, quando si utilizza una lunga velocità dell’otturatore (il tempo di scatto dura di più) si finisce per esporre il sensore per un periodo di tempo significativo alla luce.

Se il tempo dell’esposizione è lungo, anche ciò che capterà la camera sarà dilatato nel tempo e quindi percepirà tutti i movimenti avvenuti in quel lasso temporale.

Più semplicemente, se ci si muove durante lo scatto, il nostro movimento verrà mostrato nella foto: questo effetto è comunemente chiamato motion blur.

L’immagine (n.1) qui sopra è stata scattata durante un viaggio in Toscana, per essere più precisi mi trovavo a San Quirico D’Orcia, nel mezzo della Val’Orcia. 

Questa foto offre un ottimo esempio del motion blur  e, quindi, del tempo di esposizione. Essa è stata scattata con un tempo di esposizione di 15 secondi: la fotocamera ci ha quindi messo 15 secondi per scattare.

Questo effetto è usato abbastanza spesso nelle pubblicità di auto e moto, dove un senso di velocità e movimento viene comunicato allo spettatore sfuocando intenzionalmente le ruote in movimento.

Appunto nella fotografia si può notare la bellissima scia di un’auto in corsa.

Il problema è che fotografare a mano libera per 15 secondi (a meno che non vogliate una foto completamente mossa e sfocata) è praticamente impossibile, in questi casi è indispensabile un treppiede. 

Se volete scattare di notte o fare delle foto con una esposizione più lunga è indispensabile possederne uno, di seguito vi fornisco qualche link per i migliori treppiedi a seconda del budget:

Ecco un altro esempio di foto scattata (immagine n.2) con treppiede e lunga esposizione:

Questa è una delle mie foto preferite di sempre, scattata alla Madonna della Vitaleta, in Toscana. Nelle prossime uscite spiegherò dettagliatamente come immortalare la Via Lattea!

Ma per ora restiamo sul tempo di esposizione, naturalmente la lunga esposizione non è l’unico fattore importante della velocità dell’otturatore.

D’altra parte, la velocità dell’otturatore può anche essere usata per fare esattamente il contrario, cioè congelare il movimento.
Se si utilizza un tempo di esposizione molto basso (quindi con una velocità dell’otturatore elevata) è possibile eliminare il movimento anche da oggetti in rapido movimento, come uccelli in volo o macchine che passano davanti.
Se si utilizza una velocità dell’otturatore elevata (per esempio 1/4000 di secondo) quando si riprendono immagini di un’acqua, ogni goccia si bloccherà in aria completamente nitida, il che potrebbe non essere nemmeno visibile ai nostri occhi.
Questo tipo di scatto è utilissimo nella fotografia sportiva, dove l’immagine deve essere perfettamente congelata.

Ecco un esempio (immagine n. 3):

Nella foto si vedono perfettamente tutte le gocce di acqua in volo, congelate perfettamente nel momento.

Come si è già sottinteso, l’effetto principale del tempo di esposizione riguarda l’esposizione, cioè la corretta luminosità di un’immagine (per questo fa parte del famoso Triangolo dell’Esposizione).
Come già detto poc’anzi, se si utilizza un lungo tempo di esposizione, il sensore della fotocamera raccoglie molta luce e la foto risultante sarà abbastanza luminosa. 

Utilizzando, invece, un tempo di esposizione più breve (come nell’immagine 3), il sensore della fotocamera viene esposto solo a una piccola frazione di luce, con conseguente foto più scura (dovendo compensare con ISO e diaframma per avere una foto correttamente esposta). 

Il Tempo di esposizione si ricorda, però, non è l’unica variabile che influenza la luminosità: ci sono ovviamente anche ISO ed apertura del diaframma, insieme alla luminosità effettiva della scena di fronte a te. Quindi, hai una certa flessibilità quando decidi il tempo dell’esposizione, potendolo quindi plasmare a seconda dell’effetto desiderato. 

La velocità dell’otturatore può essere uno strumento fondamentale per catturare una foto con la luminosità corretta.
In una giornata di sole
, potrebbe essere necessario utilizzare una velocità dell’otturatore molto elevata in modo che la foto non sia sovraesposta.
Oppure, se è buio, potrebbe essere necessario un tempo di posa lungo per evitare una foto troppo scura (che, a sua volta, come detto, potrebbe richiedere un treppiede, a causa del motion blur). 

Questo è tutto per quanto riguarda il secondo vertice del triangolo dell’esposizione, nel prossimo articolo spiegherò l’ultimo vertice, riguardante L’ Apertura del Diaframma.

Buona luce a tutti!

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